Sondaggio semiserio sulle scelte del Sindaco Procaccini in merito all'alleanza con Gianfranco Sciscione...

Procaccini ha fatto bene ad allearsi con Sciscione?

lunedì 31 maggio 2010

Terracina: come una figlia da maritare...


Uso questo titolo per descrivere l'atteggiamento negativo che hanno molti nostri concittadini nei confronti di questa nostra città.
Ebbene, per l'appunto consideriamo Terracina come una figlia da maritare, se noi parliamo di una nostra figlia con disprezzo, dicendo che è incapace di fare le più piccole cose, che non è in grado di cucinare, che non si lava, che puzza, che è anche un po "ballerina", possiamo mai pensare di trovargli marito?
Questo è molto negativo, da qualche tempo sostengo in più occasioni ed in più luoghi che se non cambiamo mentalità, se per colpire una minoranza gettiamo ombre su tutti, su tutta la città, difficilmente riusciremo a "vendere" il nostro patrimonio.
Ultimamente noto con piacere che molti iniziano ad associarsi a questo mio pensiero, solo iniziando con un nuovo corso, possiamo recuperare la speranza di ritornare ad essere una città normale.
Manca circa un anno alle prossime elezioni amministrative, quelli che speravano in una fine anticipata della giunta Nardi, evidentemente si sono rassegnati e, questo ha aperto in loro un modo nuovo di ragionare.
Abbandonata la critica inutile e sterile, fine a se stessa, iniziano a ragionare con una visione nuova rivolta al futuro, si inizia a pensare seriamente alla scelta del nuovo sindaco, occorre per il futuro un'analisi più approfondita nella scelta dei candidati da parte delle forze politiche e una migliore selezione da parte dei cittadini.
Questa mattina parlavo con degli amici, la loro critica era rivolta verso il sindaco, poi mi hanno spiegato che loro criticano il sindaco poiché è l'unico che conoscono, non conoscono bene i nomi degli assessori e dei consiglieri, quindi non possono giudicare il loro operato e, si rifanno su Stefano Nardi.
Tra l'altro, alcuni assessori e consiglieri comunali sono sconosciuti ai più, quindi dare un giudizio sul loro operato è impresa alquanto ardua, oserei dire: "assessori e consiglieri fantasma", verrebbe voglia di chiamare "Chi l'ha visto?".
Maurizio Caringi

venerdì 28 maggio 2010

Provincie autonome? Meglio tagliarle!

Per questo mio intervento mi viene in aiuto un fatto dalla cronaca nazionale di questi giorni relativa alla manovra del Governo circa il recupero di alcuni spechi ed il relativo taglio di alcune provincie.
Ipotesi poi successivamente smentita da ministro Tremonti, tuttavia, nel Lazio il sacrifico pareva dovesse toccare alla provincia di Rieti. Se questa ipotesi fosse stata confermata, probabilmente sarebbe venuta meno "l'alleanza" delle provincie laziali per costituire la Regione delle Provincie del Lazio.
Su questo aspetto, esistono almeno due "pensieri" da parte dei nostri politici locali, esiste la tesi sostenuta dal presidente Armando Cusani e cioè quella della regione delle Provincie, l'altra tesi è apparsa sulla stampa locale di questi giorni, ed è quella del senatore Claudio Fazzone il quale propone di abolire tutte le Provincie.
Delle due, non sappiamo quale sia l'ipotesi migliore, tuttavia una riflessione nasce spontanea: si accusa Roma di assorbire troppe risorse nei confronti delle "provincie periferiche", nonostante che queste ultime siano delle istituzioni presenti, in caso di abolizione, chi andrebbe a tutelare gli interessi delle città e dei territori più distanti da Roma?
La proposta del Governo, era riferita alle provincie con popolazione inferiore ai 220.000 abitanti, tale ipotesi, evidentemente non teneva conto delle dimensioni del territorio, limitandosi ad un taglio numerico basato sulla popolazione.
Le provincie nella pratica sono enti amministrativi, non hanno un ruolo legislativo, adottano le leggi nazionali e regionali, una volta mettevano le sigle sulle targhe delle auto, ora con le nuove targhe questo non avviene più.
Il Parlamento Europeo emana direttive ai stati membri, i parlamenti dei singoli stati approvano leggi nazionali, le regioni fanno leggi regionali, le province amministrano soltanto. È evidente che il ruolo delle provincie potrebbe se valorizzato essere un ruolo di coordinamento delle decisioni nazionali e regionali, tagliare le provincie e lasciare altri enti, ad esempio le comunità montane, probabilmente si andrebbero ad aggravare alcune funzioni amministrative, ma questo è il mio pensiero. Altro argomento, le leggi italiane, vengono prima discusse in parlamento, poi inviate al senato, poi ritornano alla camera dei deputati, ecc, la domanda è questa: ha ancora senso avere due parlamenti? Non sarebbe il caso forse di abolire un ramo del parlamento? L'Europa farebbe leggi per tutti gli stati membri, il parlamento italiano potrebbe legiferare per questioni nazionali, le regioni per temi regionali.
Così facendo, evidentemente ci sarebbe un'accelerazione delle leggi nazionali, si potrebbe certamente fare un taglio per le spese di un ramo del parlamento e ci sarebbe un maggiore controllo del territorio lasciando gli attuali ruoli alle provincie, anzi con maggiori deleghe da parte delle regioni. Le province possono amministrare i territori in maniera più efficace rispetto alle regioni poiché sono più vicine alle problematiche locali.
Maurizio Caringi

martedì 25 maggio 2010

Torna la politica in Consiglio Comunale

La politica con la P maiuscola torna in consiglio comunale a Terracina, dopo diversi anni si torna a parlare di politica e non di politichese. Quello di ieri, in occasione del bilancio preventivo, è stato sicuramente il primo consiglio comunale che ha riportato voglia ed interesse da parte del cittadini.
Dopo alcuni interventi da parte dei consiglieri comunali, più o meno interessanti, Paolo Cerilli ha tenuto tutti con l'orecchio teso durante il suo discorso.
La maggioranza in consiglio comunale e l'opposizione, compreso il pubblico presente, sono rimasti "attratti" dall'intervento dell'ex Sindaco di Terracina.
Simili discorsi non si ascoltavano più da diversi anni, Cerilli ha richiamato tutti ad una maggiore responsabilità, di interesse è stato anche l'intervento del consigliere Maragoni, addirittura si è lasciato andare in una frase alquanto interessante, secondo il suo parere, vista l'attuale opposizione in consiglio comunale, in futuro ci saranno sempre loro al governo della città.
Per tornare a Paolo Cerilli, sarebbe interessante capire questo fenomeno tutto terracinese, come mai un personaggio del calibro di Cerilli ha dovuto attendere le dimissioni di Golfieri per entrare nell'assise comunale. È vero, il popolo è sovrano, nonostante questo, sarebbe utile capire per il futuro, quali sono i criteri con cui vengono "selezionati" i consiglieri comunali da parte del popolo.
Cerilli può essere più o meno simpatico, però bisogna essere onesti e riconoscere in lui una persona con grande capacità politico-amministrativa che nell'attuale consiglio in pochi possono vantare, evidentemente il metodo usato per eleggere i consiglieri nella passata legislatura non è stato un criterio basato sulle capacità politiche e sulle competenze, probabilmente l'elettore si è basato sul "sentito dire" e forse sul "favore personale".
L'augurio sincero che possiamo farci noi terracinesi, è che il prossimo anno in occasione del rinnovo dell'assise comunale, ci sia più consapevolezza nel trovare "in mezzo al mucchio", coloro che più possono rappresentare gli interessi generali della città.
Un altro passaggio di Cerilli che merita riflessione, è quello relativo ai consiglieri, si mettono in lista prendono più voti e poi pretendono di fare gli assessori, anche se incapaci e poco competenti e, purtroppo per noi in questo momento l'analisi è molto veritiera. Considerato che il consiglio comunale ha approvato il bilancio, nonostante da più parti si auspicava la caduta della Giunta Nardi, la quale sarebbe stata la soluzione di tutti i problemi della città, il sindaco ora dovrebbe fare un gesto importante e coraggioso, dare un segnale di discontinuità con il passato ed azzerare l'attuale giunta e "faxare" coloro che in questi anni poco hanno prodotto per la città.
Ha detto bene Percoco, bisogna giudicare le persone per quello che fanno e non per quello che sono. Se per esempio, uno prende 1000 voti ed è un asino, se lo fai assessore, sempre asino rimane, naturalmente questo è solo un esempio...
Maurizio Caringi

sabato 22 maggio 2010

Chiedono voti per stare seduti ma poi restano in piedi!

Prendo spunto per questo pensiero da un articolo pubblicato dal sito Terracina Rialzati in riferimento all'ultimo Consiglio Comunale.
Non entro nel merito dei contenuti discussi durante i lavori, voglio solo riflettere e magari far riflettere altri sull'atteggiamento dei nostri "beniamini".
Chiedono i voti per sedersi ma poi preferiscono girovagare per il palazzo, questo evidentemente è segno di poca considerazione per i colleghi che restano seduti per ascoltare e per parlare.
Poco rispetto anche per i cittadini che li hanno eletti per farsi rappresentare, uno pensa che mentre è in corso una discussione per decidere e deliberare "fatti" inerenti la città, coloro che abbiamo scelto per farci rappresentare sono al loro posto, evidentemente non è così.
È comprensibile un'uscita per fumarsi una sigaretta, per andare in bagno, per un motivo eccezionale, cosa inaccettabile, il continuo via vai dai posti assegnati, spesso il Presidente del Consiglio è costretto al richiamo dei consiglieri in aula.
Disprezzo per i colleghi e per il popolo, se stare seduti sui banchi è scomodo, la prossima volta per favore restate a casa non mettetevi in lista, non vorremmo avervi sulla coscienza.
Non chiedete voti al popolo, dimostrate più rispetto per le istituzioni, per voi stessi e per gli altri.

Maurizio Caringi

giovedì 20 maggio 2010

Politica terracinese

La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa la città, la comunità dei cittadini; politica, secondo il filosofo ateniese, significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. Altre definizioni, che si basano su aspetti peculiari della politica, sono state date da numerosi teorici: per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza; per David Easton essa è la allocazione di valori imperativi (cioè di decisioni) nell'ambito di una comunità; per Giovanni Sartori la politica è la sfera delle decisioni collettive sovrane.

Al di là delle definizioni, la politica in senso generale, riguardante "tutti" i soggetti facenti parte di una società, e non esclusivamente chi fa politica attiva, ovvero opera nelle strutture deputate a determinarla, la politica è l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo stato o sue substrutture territoriali. In tal senso "fa politica" anche chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare.

(www.wilikpedia.it)

Prendo spunto per questa mia riflessione dai titoli tratti da alcuni giornali locali dei giorni scorsi, finalmente a Terracina si ritorna a parlare di politica. Altro materiale per questa analisi riguarda la trasmissione di Germano Bersani di martedì 18 maggio 2010 su TerracinaTV, la presenza della signora Anna Marigliani del Comitato parchi e del prof. Sanalitro, è la dimostrazione di quanto enunciato nel testo introduttivo. Anna Marigliani ed altri cittadini, sono passati dalle parole ai fatti, armati di tanta buona volontà si sono occupati della pulizia di alcuni parchi e, a suo dire, continueranno in questa azione di "aiuto" all'amministrazione comunale. Esempio di come si debba agire di più e parlare di meno, non solo protesta ma azioni concrete. La città non è di questa o di quella amministrazione, la "polis" è un bene di tutti, bisogna tutti insieme concorrere alla crescita ed allo sviluppo del bene comune. Fare politica significa partecipare attivamente con idee e proposte alla cosa pubblica, criticare ed agire nel caso in cui l'azione sia più efficace della protesta. Se evidentemente il cittadino non ritiene valida l'azione amministrativa, ci sono tempi e modi democratici per esprimersi, ad esempio nel segreto delle urne.
Maurizio Caringi


martedì 18 maggio 2010

Mi chiamo Monte Sant'Angelo


Forse alla fine si convincerà anche lui, parlo di Monte S.Angelo, da diversi anni ormai è stato ribattezzato in Monte Giove senza che lui ne avesse fatta richiesta.
Da più parti il Tempio di Giove Anxur è stato abbinato al monte, con la conseguente confusione che si genera intorno al nome.
Basta ricordare la nostra emittente storica locale l'attuale Lazio TV, alle origine, il suo nome era Telemontegiove, poi in seguito rinominata Lazio TV.
Per questo forse ed altri motivi, ora in molti chiamano Monte S. Angelo con il nome di Montegiove.
Visto che il monte non può parlare, iniziamo di nuovo, se non altro per le future generazioni, a chiamare le nostre cose con il proprio nome.
Quindi quando ci riferiamo al Tempio chiamiamolo con il suo nome, se al contrario vogliamo indicare il monte, cerchiamo di non creare confusione, chiamiamolo Monte S. Angelo, questo deve valere nelle scuole, nella cronaca locale e in tutte quelle pubblicazioni e notizie che ogni giorno vengono diffuse in riferimento al tempio e al monte della nostra città.
Buon Monte S. Angelo a tutti.

sabato 15 maggio 2010

Pensare +

Occorre iniziare di nuovo a Pensare + (positivo), da troppo tempo ormai c'è nell'aria una sorta di rassegnazione allo stato attuale delle cose nella nostra città.
Pensare positivo fa bene al cuore e all'anima, non possiamo continuare a piangerci addosso, abbiamo il dovere di reagire con forza ed orgoglio, quell'orgoglio ferito da troppo tempo lo dobbiamo recuperare e guardare al futuro con ottimismo.
Del resto, le sorti della nostra città le dobbiamo decidere noi terracinesi, non possiamo e dobbiamo più credere che venga qualcuno o qualcosa a risolvere i nostri problemi.
Roma a romani, Latina ai latinensi, Fondi ai fondani, Terracina ai terracinesi, Formia ai formiani, non credo che il nostro popolo abbia bisogno di fidi condottieri calati dal cielo, se recuperiamo il nostro orgoglio di essere terracinesi saremo in grado di ritrovare la nostra dignità di popolo.
È molto negativo guardare solo al passato, è vero, dobbiamo capire chi eravamo, dove siamo e dove vogliamo andate.
Difficilmente riusciremo a costruire un futuro migliore per i nostri figli solo con le lacrime, solo con i ricordi, solo con i rimpianti, abbiamo bisogno di fiducia, abbiamo bisogno di serenità, abbiamo bisogno di vedere il davanti in modo più trasparente.
Gli errori del passato, qualora ci siano stati, bisogna che siano utilizzati per meglio comprendere le azioni che dovremmo fare in futuro, guardarci solo indietro non porta bene a noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Cerchiamo tutti insieme di recuperare il buon senso e iniziare di nuovo a credere in un futuro migliore per noi e per le generazioni future.

martedì 11 maggio 2010

Lazio regione a statuto speciale

Da diversi anni ormai si parla di federalismo fiscale e da più parti si paventano ancora oggi ipotesi di secessione del Nord dal resto dell'Italia, lo stesso Presidente della Repubblica in più occasioni ha richiamo all'unità del paese.
Ebbene, pare che il federalismo fiscale dovrebbe presto arrivare, mentre alcuni partiti politici si oppongono a questo, altri sono pienamente favorevoli.
Tornando alla nostra Regione, nei giorni scorsi si è iniziato un percorso che dovrebbe portare alla formazione di una "Regione delle Province", da più parti si sono levati cori di proteste, anche a livello nazionale, molti temono che ciò possa portare a dei svantaggi per una Regione così costituita, i promotori dell'iniziativa al contrario, sostengono che tutto questo possa dare maggiori risorse ed opportunità di sviluppo alle province "federate".
Evidentemente, chi oggi detiene la responsabilità ed il privilegio di gestire tutte le risorse economiche dell'intera regione, non ha interessi a che parte del bilancio venga "devoluto" ad altri soggetti.
Chi invece, come il presidente della nostra provincia Armando Cusani crede che maggiori risorse gestite in proprio, possano rappresentare una maggiore opportunità di crescita per la nostra economia provinciale. Cusani ed altri, ovviamente vedrebbero di buon occhio una sorta di devoluzione delle risorse direttamente nelle casse provinciali.
Nelle recenti elezioni regionali, le provincie hanno contribuito in maniera forte e determinante all'elezione del presidente Polverini, tuttavia secondo alcuni, le stesse province sono state penalizzate nella formazione della Giunta Regionale, Latina ad oggi ha un solo Assessore Regionale, Frosinone invece, non ha ottenuto nessun Assessore Regionale, tutto questo ovviamente a portato ad un'accelerazione dei "moti" indipendentisti.
La nostra Regione è una regione speciale, poiché ospita a Capitale dello Stato, ovviamente la Capitale distoglie risorse ed attenzione rispetto alle province minori, Roma Capitale dovrebbe presto ottenere "poteri speciali", perché non dotare anche la nostra regione di uno statuto speciale, uno statuto che preveda una sorta di federalismo provinciale, dove ogni provincia diventa autonoma e federata in una Regione a statuto speciale?
Forse in questo modo si avrebbero per ogni singola provincia risorse in grado di contribuire ad una maggiore crescita del territorio, tutte le province insieme farebbero crescere il Lazio e, probabilmente tutti sarebbero un po più contenti, tranne quelli che oggi decidono per tutte le province e per tutti cittadini del Lazio.

venerdì 7 maggio 2010

La città degli asini

Volevo discutere di un'altro argomento, ma poi, mi ha colpito un'altro fatto cittadino: "la città degli asini."
Ieri pomeriggio mentre ero "adagiato" sul divano, stanco della noia ho "zappingato" con il telecomando e udite, udite, chi mi incontro: il noto opinionista politico nonché neo conduttore su TerracinaTV Germano Bersani che si preparava in un dirompente numero della sua striscia quotidiana.
Germano molto accalorato iniziava a parlare di asini e di capre e visto che il fatto mi ha incuriosito, oggi l'ho aspettato "al varco", volevo vedere dove voleva andare a "parare", risultato: oggi ancora asini e ne spiegava il motivo!
Secondo la sua tesi, la città sarebbe governata da asini, la città li avrebbe bocciati perché incapaci, per questo motivo sono stati da lui definiti asini.
Speriamo che nei prossimi servizi non continui con la storia degli asini e magari gli viene voglia di definire asini coloro che hanno votato gli amministratori, perché se così fosse da un momento all'altro la città sarebbe "invasa" da asini.
In ogni angolo della città si vedrebbero e si sentirebbero ragliare degli asini, non ci sarebbe più pace, la notte sarebbe difficile dormire, il giorno non si potrebbe più circolare, la città sarebbe abitata da asini!
Speriamo bene per noi, speriamo che Germano ci risparmi!
Buon lavoro Germano e attento agli asini!
Maurizio Caringi

martedì 4 maggio 2010

Dalle parole alle mani

È quello che hanno fatto alcune associazioni di Terracina nei giorni scorsi, armate di tanta buona volontà e attrezzi, si sono recate presso la pinetina di Terracina ed hanno iniziato a dare una mano all'amministrazione comunale.
Tuttavia con loro sorpresa, giunti sul posto hanno notato uno stato dei luoghi più pulito del solito, probabilmente la stessa amministrazione, vuoi per programmazione, vuoi anche per evitare altre critiche, aveva provveduto a raccogliere tutto il ben di Dio che gli abituali utenti della pinetina puntualmente lasciano in bella mostra.
È evidente che tali iniziative vanno interpretate con favore da parte di chi è rimasto a guardare, una città più pulita è un vanto ed un biglietto da visita che deve far piacere a tutti.
Iniziative come questa vanno sicuramente rafforzate e replicate, il bene comune deve essere messo al primo posto, davanti alle polemiche e davanti alle critiche.
Tale iniziative tuttavia, devono restare di esclusivo dominio di associazioni, di cittadini di buona volontà e non devono in alcun modo essere strumento in mano ai partiti e loro "affiliati" che con la loro partecipazione a tali eventi, sicuramente renderebbero vano il tentativo di partecipazione della cittadinanza.
Ognuno faccia il suo, nessuno cavalchi l'onda di queste iniziative per scopi propri elettorali, se la politica vuole fare qualcosa lo faccia apertamente senza cogliere profitto da queste lodevoli iniziative cittadine.
I terracinesi, evidentemente non hanno più l'anello al naso, sanno benissimo riconoscere gli "infiltrati", quindi evitiamo scene patetiche e lasciamo che questi cittadini di buona volontà vadano avanti nell'opera di "bonifica" della città, le bandiere ognuno le metta sulle proprie iniziative.

Maurizio Caringi