Ieri sera o meglio questa notte c'è stata l'ufficializzazione del dissesto finanziario del Comune di Terracina. Già l'ufficializzazione perché di fatto sono diversi anni che i conti non tornavano più, il pareggio di bilancio avveniva in maniera contraffatta, difatti a tale proposito la polizia tributaria è al lavoro. I diversi bilanci degli anni passati avevano qualcosa che non funzionava, le uscite erano certe mentre le entrate erano sicure solo sulla carta, per colpa di chi? Indagini in corso, tra l'altro una parte della minoranza ha chiesto una commissione per accertare le varie responsabilità e se quelle civile e penali possono andare in prescrizione, quelle politiche non decadono mai...
Quello che vogliamo evidenziare tuttavia non è questo, ci saranno fiumi di parole e di inchiostro che faranno il punto della situazione al momento opportuno.
Torniamo alle origini, ossia alle passate elezioni, sette candidati alla carica di primo cittadino si sono sfidati e, tenendo conto di come sono andate le cose, in molti saranno contenti di averla fatta franca, ossia di non aver raggiunto il risultato.
Al primo turno nessuno ha superato il 50% dei voti necessario per essere eletto Sindaco, si è dovuti ricorrere al turno di ballottaggio, tuttavia la coalizione che sosteneva Nicola Procaccini formata dal PRI, dall'UDC, dalla Destra, dal Pdl e dalla Lista Procaccini Sindaco ha superato il 50% già al primo turno.
Questo ha consentito alla coalizione di Procaccini di avere la certezza di avere 14 Consiglieri Comunali su 24 oltre all'eventuale Sindaco naturalmente.
Gli altri 10 seggi sono stati suddivisi in diversi gruppi, Nuova Area con 1 Consigliere, 2 al Pd, 2 tra Sel e la coalizione che sosteneva Vincenzo Coccia e 5 li ha ottenuti il competitore diretto di Procaccini ossia Gianfranco Sciscione sostenuto da 4 liste.
A conti fatti Procaccini anche in caso di sconfitta al ballottaggio avrebbe potuto contare su una maggioranza schiacciante rispetto a Sciscione.
Resta da capire come avrebbe fatto Sciscione a varare la Giunta Comunale non avendo i voti necessari per farla approvare, politica creativa?
Alcuni maligni in realtà sostengono che Sciscione avrebbe potuto contare su alcuni franchi tiratori, ossia gente che eletta con Procaccini avrebbero fatto il salto della quaglia in tale occasione, forse in cambio di qualche poltrona, sarà vero? Chi può dirlo, forse solo i diretti interessati.
Altri bene informati sostengono addirittura che l'UDC avrebbe comunque preso parte alla vita amministrativa della città, come con qualche poltrona?
Saranno solo fantasie politiche?
Può darsi...
In realtà se pur per “colpa” delle zone periferiche, ossia Borgo Hermada, La Fiora e San Silviano, Procaccini ha vinto il ballottaggio, Sergio Meneghello eletto nelle fila di Città Nuove ha fatto lo swap, è passato dapprima nel gruppo misto, ora ufficiosamente rappresenta La Destra poiché non può farlo ufficialmente in quanto come noto La Destra non ha raggiunto il quorum per il seggio.
Meneghello è solo il primo? Alcuni sostengono che dopo l'astensione al voto sul dissesto, l'adesione del gruppo Città Nuove al Pdl sia imminente, vedremo...
Poltrone, divise in modo burrascoso, poltrone...
Cosa c'entra il divano? Procaccini ha dichiarato di aver provato vergogna il giorno che ha dovuto ricevere nel suo ufficio l'ambasciatore Russo, ha pensato di dare una “romanella” ai muri e ha posizionato un divano...
Il divano della discordia!
Lui sostiene di averlo avuto in regalo, c'è chi sostiene il contrario, chi ha ragione?
Fatto è che le stanze del palazzo comunale non hanno un aspetto molto accogliente.
Nemmeno Antonio Bernardi, l'assessore “ai fiori” ha saputo dare un tocco di verde ai cupi corridoi del palazzo comunale.
Politica, poltrone e divani, un destino incrociato...
Chi ha preteso e avuto una poltrona da Nicola certamente l'avrebbe pretesa e ottenuta anche da Gianfranco.
Per i divani non abbiamo certezze... Potremmo sempre organizzare una lotteria per non gravare sulle casse del Comune...
Nessun commento:
Posta un commento